“Pensavo di fare bene, l’avevo capito sino dalla prima di coppa con la Portuale. Alcune squadre avevano certamente qualcosa di più, vedi Portuale, Real Forte e Serravezza, ma poi sicuramente arrivavamo noi. Un quinto posto positivo, ottenuto con 49 punti che negli anni passati avrebbe voluto dire play off. Anche i numeri sono stati a nostro favore, con il quinto attacco e la quarta difesa”.
Dal punto di vista personale che stagione è stata?
“Sicuramente positiva, soprattutto nel girone di ritorno. Ho fatto un paio di errori all’andata ma penso ci possano stare. Alla fine ho portato dei punti al Lunigiana anche quest’anno e il che mi soddisfa”.
Dove siete mancati per fare il salto di qualità?
“Il gruppo è stato perfetto dall’inizio alla fine, anche con il problema Tedeschi, il quale, tengo a chiarire, si è creato il problema da solo. Attribuisco questo punteggio, o meglio il risultato del biennio soprattutto ai giocatori: l’anno scorso eravamo troppo più forti di tutti, quest’anno invece il gruppo ha dimostrato che anche in promozione è stato capace di arrivare ad un ottimo risultato, nonostante qualche difficoltà. Quest’anno soprattutto, anche con l’intervento di Rizzi, ci siamo tirati fuori da una situazione che poteva essere delicata. E sottolineo noi giocatori, perché quando le cose andavano male ci siamo guardati negli occhi e ci siamo promessi di dare il 110%”.
Che rapporto hai col presidente Rizzi?
“E’ un rapporto molto sincero il nostro. Magari a primo impatto Pietro può sembrare scontroso ma tra di noi non c’è nessun problema. Siamo sinceri e diciamo sempre quello che pensiamo in faccia. Penso che abbia la dote di essere sempre presente, e questo non è facile per un presidente oggigiorno. Sono pronto e felice di disputare il quarto anno con lui”.
Mister Chelotti se ne è andato…
“L’anno scorso siamo andati tutti bene, ma eravamo troppo forti per vincere. A nove dalla fine eravamo a più sedici, quindi lì abbiamo dimostrato una manifesta superiorità. Quest’anno invece ci sono state delle difficoltà, ma dico che secondo me è stato bravo il gruppo a tirarsene fuori. L’artefice di questa risalita più di tutti è stato a mio parere Samuele Musetti”.
Chelotti viene dunque in secondo piano?
“Penso che sia stato il gruppo al vertice di questo biennio trionfale, infatti Rizzi pensa di confermare in blocco la squadra. Sono stato felice di essere stato il capro espiatorio per tutti, infatti sono stato l’unico punito in tutto l’anno…”
E’ forse mancato qualcosa da parte di qualche giovane?
“I nostri giovani devono imparare a essere più professionisti. Le doti ci sono ma manca la testa giusta”.
Il futuro prossimo?
“Bisognerà vedere l’allenatore, anche se sono certo che Rizzi prenderà quello giusto. Chi verrà dovrà coinvolgere il gruppo che è stato confermato. Io col nuovo trainer sarò certamente professionale. Qualche giocatore verrà rimpiazzato e io spero a dovere. Il problema nostro resta comunque quello dei fuoriquota 96. Rimetterei la firma per fare i 49 punti di quest’anno, almeno per mantenere la categoria”.
Il tuo futuro è solo Lunigiana o c’è qualche altro scenario che potrebbe aprirsi?
“Non ho più molti anni davanti, la categoria è molto bella ma non si può mai dire. Sono un giocatore che non cambia molto, solo tre squadre in dieci anni. Sino a che ci saranno le giuste condizioni io penso che resterò qui al Lunigiana; vivo comunque anno per anno”.
Come ti vedi tra dieci anni?
“Mi vedo sicuramente come preparatore dei portieri e non nascondo che mi piacerebbe fare anche il direttore sportivo. Penso di averne le capacità e le conoscenze giuste”.
Negli ultimi anni ti è stata riconosciuta la palma di migliore portiere della Lunigiana. Chi vedi come erede?
“Subito penso che Luca Castiglioni, mio vice, sia un portiere dalle grandi doti che possa fare tranquillamente la Promozione. A livello di giovani penso che Pedroni e Zannoni potrebbero essere delle ottime nuove realtà per il calcio lunigianese. Sarei curioso di vedere anche Magnani del Monzone, del quale si parla un gran bene. Anche Leri in futuro, se allenato come si deve, potrebbe essere un nuovo ‘Rovere’. La Lunigiana comunque resta una terra di grandi portieri”.
Chi è stato il migliore allenatore che hai avuto?
“Mi sono trovato molto bene con diversi allenatori. Potrei ringraziare Stefano Stratta per avermi fatto esordire in Eccellenza., ma non dimentico anche Giovanni Putti ad Ameglia e mister Lucchi della Tarros. Sono felice anche di aver lavorato con Matteo Gassani, perché ha delle doti che molti non hanno, anche se con lui ho lavorato poco. Anche quest’anno ad Aulla, ci tengo a dirlo, penso che le sue colpe siano minime”.
Le tue amicizie lunigianesi?
“Oltre ad aver stretto un ottimo rapporto con i miei compagni, ho conosciuto un ottimo portiere e ottima persona come Matteo Della Bartolomea, col quale ho un grande rapporto anche al di fuori del campo. La Lunigiana comunque confermo che è una patria di portieri: Pasquali, Santini, tutti colleghi che vedrò al Balon d’oro”.
La sorpresa di quest’anno?.. e del prossimo?
“Senza dubbio quest’anno il Vallicisa, più che altro per come sono partiti all’inizio. Vallicisa e Lunigiana sono quelli che hanno fatto il miglior campionato. Per il prossimo anno Podenzana e Lunigiana potrebbero togliersi delle soddisfazioni. Almeno noi, se riusciremo a ripeterci, saremo la sorpresa.
Il migliore del Lunigiana quest’anno?
“Marco Giannini secondo me ha dato al reparto una sicurezza incredibile. Penso che si sia ripetuto dopo la scorsa strepitosa stagione”.
Per concludere, il tuo rapporto con il preparatore dei portieri azzurro Sarti?
“L’esclusione di Chelotti mi fa dispiacere soprattutto per Daniele Sarti e Fausto Bertolini: con loro sono stati due anni da professionisti esemplari. E’ il preparatore migliore che ho mai avuto e spero vada molto in alto perché ne ha le capacità”.