Il Vallicisa che conquista la finale play off contro il Pieve Fosciana è squadra matura, solida, caparbia. Due gol per tempo rimandano battuto un Capezzano mai timoroso, arrembante e sfortunato, complice anche la giornata di grazia di Begotti, miracoloso nel neutralizzare un penalty sul risultato di 0 a 0. Il vantaggio amaranto arriva al decimo, quando il mancino di Fersini trafigge l’incolpevole Bertelletti, bravo pochi istanti prima a ribattere la conclusione ravvicinata di Martini. “Lunezia” in estasi. Pochi minuti prima però l’episodio chiave del match, con l’estremo difensore succisano che si supera e conferma la sua fama di para-rigori. Nella ripresa gli ospiti continuano a spingere a pieno regime, ma è Domenici che con una veloce ripartenza in pieno recupero chiude i conti: 2-0, è finale. “Una vittoria tutto sommato meritata – commenta bomber Martini – giocata tra due squadre che si sono equivalse per lunghi tratti. L’importante era non farli segnare per primi e così è stato, grazie anche al grande intervento di Begotti sul rigore. Per il resto siamo stati bravi noi a colpirli in contropiede e chiudere poi con la rete del 2 a 0” – conclude il capocannoniere amaranto. In quel della “Covetta” di Carrara invece accade di tutto nel dramma sportivo che condanna il Monti e manda il Poveromo alla finalissima di Seconda categoria. Oltre a finire in 7 contro 10 (ben 4 espulsi), la rete orange arriva al 124esimo sugli sviluppi dell’ultimo corner prima del triplice fischio. In questi casi le parole sono superflue, ma resta comunque il rammarico e la disperazione per un sogno che era a pochi secondi dai “dragoni” di mister Nicola Bambini. “Resta una grande amarezza per la finale persa - spiega Gianni “Riro” Carlotti, team manager biancoblu – se io fossi stato il direttore di gara avrei agito in maniera diversa. L’atteggiamento del Poveromo è stato palesemente maleducato e irrispettoso nei confronti sia dell’arbitro che del pubblico. Nella vita bisogna saper vincere e saper perdere, loro hanno avuto ‘signorilità’ peri a zero, dimostrando di non saper vincere”. E conclude il dirigente – “Se uno del Monti si comportasse come il 18 del Poveromo, sicuramente non giocherebbe più per i nostri colori”. Insomma, parole al vetriolo in casa Monti, verso il quale però va tributato un grosso plauso per come i supporter e gli stessi “dragoni” abbiano accettato il risultato del campo senza cadere in provocazioni orange davvero di infimo livello.