Giunti a un terzo del campionato, è Ivan Martini (Vallicisa) che si conferma anche in Prima categoria un bomber implacabile. Lo abbiamo dunque intervistato spaziando tra campionato, sogni personali e “fanta” mercato.
Allora Ivan, 13 gol in 10 partite, una media di 1,3 reti a partita. Insomma, il tuo è proprio un vizio…
“Ad inizio anno mi dicevano che avrei fatto pochi gol, 4 o 5. Forse è per questo motivo che sto segnando tanto smentendo tutti (sorride, ndr). Sta andando davvero bene, ma gran parte del merito va alla mia squadra”.
A tal proposito, molti vi ritengono Martini-dipendenti. E’ vero?
“Secondo me la squadra è di grande livello in ogni suo reparto. Non ritengo la squadra dipendente da me, penso che anche senza avrebbero potuto fare dei buoni risultati”.
Dopo un inizio così così, adesso sembrate un rullo compressore. Cosa è cambiato?
“Il fatto di conoscerci molto di più sul campo. Ad inizio anno eravamo tutti nuovi eccetto 4 giocatori dell’anno scorso. Penso che col tempo il conoscersi l’un l’altro stia facendo la differenza”.
Considerando il quarto sorprendente posto attuale, dove pensi possa arrivare questo Vallicisa?
“Mantenere questa posizione fino al termine sarebbe già un buon risultato. Dipende da queste prossime partite: abbiamo tre sfide in casa e due fuori, con tra l’altro due derby con Serricciolo e Atl.Podenzana. Con almeno 10 punti sui 15 disponibili posso ammettere che poi la seconda parte di stagione diventerebbe bella bella. Prima arriviamo a 40 punti e meglio è”.
Gira voce di un tuo addio al Vallicisa già da questo mercato. Che c’è di vero?
“Non è vero, sono solo indiscrezioni. Anche a me sono giunte queste voci ma posso assicurare che non c’è niente di vero. Ad andare via adesso, con il grande campionato che stiamo facendo, sarei davvero folle”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Su di te ci sono gli occhi anche di club professionistici..
“Il mio sogno è cercare di dimostrare che si può arrivare in alto divertendosi, senza pensare solo ai soldi e senza avere le cosiddette ‘spinte’. Dopo l’esperienza di Parma ho deciso di ripartire dal basso ma penso che nella vita nulla sia perduto”.
A chi dedichi questa prima parte di stagione d’oro?
“La dedico a mia mamma, lei mi segue sempre e mi sostiene nelle scelte che faccio; poi senza dubbio anche a Cesare Crocetti, direttore sportivo della squadra e mio mentore”.
Allora Ivan, 13 gol in 10 partite, una media di 1,3 reti a partita. Insomma, il tuo è proprio un vizio…
“Ad inizio anno mi dicevano che avrei fatto pochi gol, 4 o 5. Forse è per questo motivo che sto segnando tanto smentendo tutti (sorride, ndr). Sta andando davvero bene, ma gran parte del merito va alla mia squadra”.
A tal proposito, molti vi ritengono Martini-dipendenti. E’ vero?
“Secondo me la squadra è di grande livello in ogni suo reparto. Non ritengo la squadra dipendente da me, penso che anche senza avrebbero potuto fare dei buoni risultati”.
Dopo un inizio così così, adesso sembrate un rullo compressore. Cosa è cambiato?
“Il fatto di conoscerci molto di più sul campo. Ad inizio anno eravamo tutti nuovi eccetto 4 giocatori dell’anno scorso. Penso che col tempo il conoscersi l’un l’altro stia facendo la differenza”.
Considerando il quarto sorprendente posto attuale, dove pensi possa arrivare questo Vallicisa?
“Mantenere questa posizione fino al termine sarebbe già un buon risultato. Dipende da queste prossime partite: abbiamo tre sfide in casa e due fuori, con tra l’altro due derby con Serricciolo e Atl.Podenzana. Con almeno 10 punti sui 15 disponibili posso ammettere che poi la seconda parte di stagione diventerebbe bella bella. Prima arriviamo a 40 punti e meglio è”.
Gira voce di un tuo addio al Vallicisa già da questo mercato. Che c’è di vero?
“Non è vero, sono solo indiscrezioni. Anche a me sono giunte queste voci ma posso assicurare che non c’è niente di vero. Ad andare via adesso, con il grande campionato che stiamo facendo, sarei davvero folle”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Su di te ci sono gli occhi anche di club professionistici..
“Il mio sogno è cercare di dimostrare che si può arrivare in alto divertendosi, senza pensare solo ai soldi e senza avere le cosiddette ‘spinte’. Dopo l’esperienza di Parma ho deciso di ripartire dal basso ma penso che nella vita nulla sia perduto”.
A chi dedichi questa prima parte di stagione d’oro?
“La dedico a mia mamma, lei mi segue sempre e mi sostiene nelle scelte che faccio; poi senza dubbio anche a Cesare Crocetti, direttore sportivo della squadra e mio mentore”.